Ricette

La Cuddhura Salentina. I dolci di Pasqua per i bambini (e non solo)

La Cuddhura, nome tradizionale salentino che in italiano può essere tradotto con il termine “ciambella”, è un dolce di antica tradizione. Il termine deriva dal greco antico “κολλùpα” (kollura, trad: impasto, pasta) e viene descritto nel dizionario del dialetto salentino  come «tipico dolce meridionale del periodo pasquale preparato soprattutto per i bambini». L’autore, Giuseppe Presicee, scrive inoltre: «Nel passato, durante il periodo della Quaresima, si osservava una grande moderazione alimentare, che escludeva dalle tavole carne, uova e formaggi, ma con l’arrivo della settimana santa le privazioni terminavano, e  le uova erano un alimento particolarmente utilizzato per la preparazione di dolci pasquali. La “cuddura” tipica aveva forma di corona, con incorporato un numero variabile di uova col guscio. Ma la sua forma non era solo circolare: se ne preparavano anche a forma di “panareddu” (cestino) per augurare abbondanza, oppure di “cadduzzu” (galletto) per i ragazzi, di “pupa” (bambola) per le ragazze, di “mònicu” (frate), di “scarciòppula” (carciofo) ecc.». 

Oggi la tradizione pasquale si trova nelle case di gran parte della Puglia, dove la Cuddhura prende variegati altri nomi come, ad esempio, Palomba, Palummeddhra, Panareddhra, Puddhica, venendo confusa alle volte anche con la tipica ‘Scarcella’ foggiana.

Ma come preparare questo dolce della tradizione? Seguiamo la ricetta proposta da Video Salento.it (2015).

INGREDIENTI

  • 500 g di farina;
  • 1 buccia di limone grattugiata;
  • 2 tazzine di olio extra vergine d’oliva;
  • 1/2 bustina di lievito;
  • 200 g di zucchero;
  • 3 uova;
  • 1 bicchiere di latte.

PROCEDIMENTO

Sciogliere il lievito madre nel latte a temperatura ambiente. Versare il lievito sciolto nel latte nella farina, aggiungere l’olio d’oliva, le due uova, il miele ed impastare. Aggiungere il sale ed il pepe, quanto basta.

Versare il tutto sul piano di lavoro e realizzare un composto liscio, poi prendere l’impasto e fare un taglio a croce, per poi passarlo in una ciotola oleata e coprirla con pellicola a lievitare in forno spento e con lucina accesa fino al raddoppio.

Una volta lievitata dividerla in pezzi e realizzare delle belle forme richiudendoci dentro l’uovo sodo.

Infornare poi in forno preriscaldato a 180 °C, ventilato per 35-40 minuti a seconda del forno.

Fonti articolo: dialettosalentino.it; videosalento.it.

Video