Curiosità

Un soffice tarallo dal dolce gusto. Il cuturùsciu salentino, tra tradizione e cucina

Un soffice tarallo dal dolce gusto. Il cuturùsciu salentino, tra tradizione e cucina

Il cuturùsciu è un piatto tradizionale caratteristico del territorio salentino, solitamente associato a situazioni di festa e di riunioni familiari, dagli ingredienti molto semplici, ma con il dono di far venire l’acquolina in bocca in poco tempo. 

Il sapore è quello del tarallo ma arricchito da sale e pepe, di diverse dimensioni e con l’aspetto di una ciambella dorata. Sinonimo di estate e divertimento, ricordo di un’epoca più povera e rurale quando si preparavano pietanze con tutto ciò che avanzava in dispensa, il cuturùsciu richiama per ogni salentino, in particolare nell’area del leccese, il periodo in cui si giocava per strada con l’aroma della cottura in forno in sottofondo.

Il cuturùsciu deve la sua origine alla fase storica in cui, per risparmiare, si preparavano impasti particolari partendo da tutto ciò che avanzava nella “madia”, la particolare dispensa dove si era soliti lasciar riposare il pane. Per la sua preparazione è sufficiente impastare su una tavola di legno farina, acqua, lievito, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe nero. L’impasto così ottenuto si lascia lievitare fino al raddoppio di volume. Quindi, si, formano delle piccole ciambelline del diametro di circa 10 cm, che si lasciano lievitare a loro volta per circa un’ora in un luogo caldo e, infine, cuocere in forno statico a 200 °C.

Il cuturùsciu è più di un semplice piatto, è un’esperienza capace di abbracciare e riscaldare tutti coloro che assaggiano il particolare tarallo, preparato con facilità portando con sé il dono della tradizione immortale. 

Pronti ad assaggiarlo?

Fonte articolo: puglia.com.