Marro

Cazzomarro, Cazzmarr, Marre.

Fonte immagine: puglia.com.Fonte immagine: puglia.com.
U marre” è un secondo piatto tipico della cucina gravinese, benché diffuso nei territori pugliesi a vocazione zootecnica, preparato con interiora di agnello aromatizzate.

Per questa specialità vengono impiegate le interiora di agnello (cuore, fegato, polmoni, budella, omento) cucinate con aglio, prezzemolo, formaggio pecorino, sale e pepe. 

Le budella vanno messe in ammollo in acqua e sale grosso (alcuni aggiungono anche il succo di limone) e poi “munte”, ossia premute e pulite accuratamente in modo da svuotarle completamente. Vengono avvolte e tamponate in un canovaccio, affinché si asciughino. La reticella (omento) viene aperta e stesa su un piano da lavoro. Si tagliano a strisce larghe circa un centimetro i diversi organi della coratella, ossia cuore, fegato e polmoni, che vengono conditi con aglio e prezzemolo sminuzzati, formaggio, sale e pepe. Una piccola quantità delle interiora insaporite viene posta sulla reticella, che viene poi arrotolata così da formare una braciola. Il ‘marro’ viene, infine, avvolto dalle budella per la legatura, compiendo diversi giri in lungo e poi in largo.

La tradizione locale prevede la cottura allo spiedo sui carboni o in forno, accompagnato da patate, funghi cardoncelli e lampascioni, singolarmente o insieme, il tutto condito con pecorino, sale, pepe, prezzemolo, olio extravergine d’oliva e vino bianco.

Nel testo “Gravina e le sue tradizioni” (Mastrogiacomo,1973), a pagina 122, si racconta del ‘marro’ come preparazione tipica per il 29 settembre, giorno in cui la città di Gravina festeggiava il suo santo patrono, San Michele.

Ristorazione.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 180 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia