Carciofo di San Ferdinando di Puglia

Violetto di Provenza, Francesino, Francesina, Violetto di San Ferdinando.

Fonte immagine: ilturista.infoFonte immagine: ilturista.info
Il carciofo di San Ferdinando (Cynara cardunculus L. subsp. Scolymus, L. Hayek), benché originariamente proveniente dalla Francia meridionale, è da tempo piuttosto diffuso soprattutto nel foggiano, anche con la denominazione di Violetto di San Ferdinando. La pianta ha un’altezza medio-bassa, diametro di circa 1 m, elevata attitudine pollonifera, foglie di colore verde, con portamento semieretto e lunghe 50-70 cm. Il capolino principale presenta forma ovale ed è di ottima compattezza. Le brattee esterne di colore viola, con qualche striatura verde che diventa più intensa verso i margini e la base, sono caratterizzate da apice rientrante e assenza di spine. Le brattee interne sono di colore bianco-verdastro e hanno una densità media. La pianta produce 6-8 capolini ed ha una durata poco superiore ai 2 anni.
L'impianto viene effettuato generalmente con carducci in diversi periodi dell'anno con piante disposte a 100-120 cm tra le file e 80 cm sulla fila. L'anticipo di produzione nel mese di settembre è dovuto al precoce risveglio della carciofaia che consiste in una prima abbondante adacquata che si effettua agli inizi di luglio. I capolini vengono tagliati a mano con parte dello stelo (20-35 cm) accompagnato da due o tre foglie. Il numero di capolini commerciabili per pianta varia da 6 a 10. Dal mese di aprile fino a tutto maggio si possono ottenere 3-4 capolini più piccoli che vengono raccolti senza stelo e destinati all'industria di trasformazione.

Di Terlizzi (1974) riporta che le prime coltivazioni del carciofo nella zona di San Ferdinando risalgono ad opera di Leonardo Todisco e Felice Monfredo e successivamente al 1942 a Cosimo di Viccaro.

Testimonianza della tradizionalità del ‘Carciofo di San Ferdinando’ è data, inoltre, da documentazioni storiche e fotografiche della Sagra del Carciofo a San Ferdinando di Puglia, cui prima edizione risale al 1961 (fig. 1, 2, 3).

Al dettaglio tradizionale, in negozi specializzati e distribuzione moderna.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 22 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Foto gallery

Bibliografia