Ciliegie di Puglia

Cerase.

Fonte immagine: ciliegiadipuglia.it.Fonte immagine: ciliegiadipuglia.it.
Il ciliegio dolce (Prunus avium L.) produce frutti che a maturità possono raggiungere un peso fresco di 7-10 g, per cultivar precoci come la ‘Fuciletta’ e la ‘Forlì’, e 10-18 g per quelle tardive come la ‘Ferrovia’, sorretti da un peduncolo più o meno lungo. La ciliegia è una drupa con la buccia di colore da rosa a rosso scuro, secondo le cultivar, polpa succosa che costituisce generalmente il 93% del peso dell’intero frutto fresco e un nocciolo duro che racchiude il seme. La ‘Ferrovia’, con circa il 60% della produzione, è la cultivar leader della cerasicoltura pugliese; è caratterizzata da fioritura tardiva, da frutto grosso, cordiforme, appuntito, buccia di colore rosso vivo e con polpa rosa, soda, croccante, succosa e aderente al nocciolo, con epoca di raccolta che inizia nella seconda metà di giugno. Altre cultivar presenti nel territorio pugliese sono: la ‘Burlat’ (20%), mentre il restante 20% è costituito da ‘Giorgia’, ‘Lapins’, ‘Forlì’ e molte altre.

Il ciliegio è generalmente allevato a vaso impalcato a circa 30-50 cm con 500-600 piante/ha. La potatura è leggera e serve principalmente per contenere l’altezza della pianta. Le altre tecniche colturali non differiscono da quelle seguite per le altre specie da frutto. La raccolta è manuale ed il momento della raccolta viene stabilito adottando come indice di maturazione la colorazione della buccia delle drupe.

Il processo produttivo è suddiviso in due fasi principali:

1) La fase produttiva, gestita direttamente dagli agricoltori, che vendono il frutto ai commercianti locali (90% del totale circa) o che conferiscono il frutto a cooperative locali (10% del totale circa).

2) I frutti vengono manipolati, lavorati, condizionati e posti in vendita a mercati nazionali, europei ed internazionali.

La presenza del ciliegio viene segnalata nel 1572 neII’Archivio Diocesano di Molfetta, dove viene riportato il numero di alberi di ‘nere’; tale nome indica ancora oggi il Magaleppo (Prunus mahaleb L.) che rappresenta il tradizionale portainnesto del ciliegio dolce in questa zona. Salvatore Mondini (1919), nel libro “I trattati di commercio e i prodotti della orticoltura italiana”, indica la provincia di Bari fra quelle più importanti per l’esportazione delle ciliegie. Uno studio deII’Ispettorato Agrario Provinciale risalente al 1930 menziona che dalla stazione di Bisceglie partivano, con destinazione nazionale ed europea, circa 2900 t di ciliegie per il consumo fresco, che rappresentavano la quasi totalità di quelle pugliesi.
Al dettaglio tradizionale, in distribuzione moderna e vendita diretta in azienda.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 38 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia