Liquore di fico d'india

Fonte immagine: cookist.it.Fonte immagine: cookist.it.
Liquore dall’aroma molto intenso, di colore giallo-rosato.
I frutti maturi particolarmente dolci sono sbucciati e messi in infusione nell’alcool. Si filtra e si aggiunge lo sciroppo di acqua sorgiva e zucchero.

Il fico d’India è presente in America in tutta la Cordigliera delle Ande e nelle Sierre messicane e fu probabilmente introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che, di ritorno dalle Americhe, lo porto con sé in Spagna. È probabile che siano stati i Saraceni ad introdurre questa straordinaria pianta in Italia. 

Le piante di fico d’India danno un tocco di esoticità ad alcuni luoghi della Puglia in particolare, come il promontorio del Gargano o certe località del Salento, in cui crescono più rigogliose e fruttifere. I contadini, in passato, erano soliti piantare questi tipi di frutti succulenti a ridosso dei muretti a secco, sui pendii troppo ripidi o sulle scarpate impervie di campagna. Una delle caratteristiche dei cladodi (chiamate comunemente “pale”) è di attecchire assai facilmente in qualsiasi tipo di terreno. Diversi sono gli usi tradizionali del fico d’India tra cui il liquore particolarmente adatta ad essere servito molto fresco a coronazione di un pasto.

In distribuzione moderna, al dettaglio tradizionale, in negozi specializzati e vendita online.

  • Il ‘liquore di fico d’india’, alla pari di numerosi infusi della tradizionale regionale pugliese, è sovente presente in sagre e fiere di paese, come accompagnamento alle pietanze principali o digestivo;
  • Il ‘liquore al fico d’india’ sul portale dedicato ai prodotti tipici regionali intavoliamo.it. 


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 352 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile
Parte di Alcol su 100 g di prodotto: 35,7 g.