Mandorla riccia di Francavilla Fontana

Confetti ricci, Cunfietti rizzi, mennuli rizze.

Fonte immagine: BiodiverSO, gentilmente offerta da Gabriele Caponio.Fonte immagine: BiodiverSO, gentilmente offerta da Gabriele Caponio.

Dolce di forma ovoidale (molto simile ad una mandorla), con superficie riccia e di colore bianco per la presenza dello zucchero. La consistenza è tenera e friabile all’esterno, dura e croccante all’interno per la presenza della mandorla abbrustolita; il tutto ha un sapore dolciastro. Simili ai classici confetti, la differenza è la copertura granulosa, che risulta meno compatta e luccicante, mentre la mandorla, all’interno, rimane dura.

Si pongono le mandorle sgusciate in teglie rettangolari di ferro, in un solo strato, per farle dorare nel forno a legna. In una pentola di rame (“conca”) sistemata su braciere di carboni ardenti vengono ricoperte di zucchero mediante un movimento ondulatorio che dura per 70 minuti. L’arricciatura si ottiene passando queste mandorle, ancora tiepide, in un’altra conca, sempre su carboni accesi ma a fuoco più lento, facendole oscillare per due ore e mezzo, mentre da un colino posto in alto   gocciola la glassa (“giulebbe”). In questa fase si spreme qualche goccia di succo di limone e cedro e infine ancora calde si spolverano di vaniglia.

In occasione della festa della Madonna della fontana, patrona della città di Francavilla Fontana, che ricorre il 14 settembre, il prodotto si può trovare in tutte le vie, le piazze, le pasticcerie e i bar del paese.

La tradizione vuole che, nel periodo di Carnevale, nei due giovedì che precedono il Martedì Grasso, le Mandorle ricce diventino protagoniste di una simpatica usanza che consiste nello scambiarsi i confetti tra donne e uomini. Il primo giovedì (“lo sciuitìa ti li fimmini”), a seconda del ruolo di mogli, madri, sorelle, fidanzate o amiche, sono le donne a regalare le mandorle agli uomini della loro vita, mentre il giovedì successivo (“lo sciuitìa ti li masculi”) gli uomini ricambiano il gesto.

Testimonianze storiche su questo dolce sono presenti nei ricettari ed attività artigiane datati dal 1931 dalla ditta artigiana familiare di Giovanni Tardio. Altre testimonianze sono presenti nel testo “Folklore francavillese” di Nicola Argentina (1975).

Al dettaglio tradizionale, vendita in azienda e in negozi specializzati.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 539 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia