Pomodoro regina

Ramasole.

Il ‘Pomodoro Regina’ è una popolazione da serbo selezionata dagli orticoltori locali. Il nome di questo pomodoro è dovuto al peduncolo dalla forma simile ad una corona reale. Le bacche sono piccole e tondeggianti di colore rosso. La buccia, piuttosto spessa - caratteristica dovuta all’acqua salmastra con la quale si irrigano gli orti vicini al mare - aumenta la conservabilità di questa varietà e la resistenza ai parassiti. La maturazione dei frutti è parzialmente scalare. I grappoli sono costituiti da 5-4-3-2 frutti, i quali a completa maturazione si colorano di rosso intenso. Tra i caratenoidi contenuti nella buccia prevale il licopene.

Questo pomodoro riesce a mantenere costanti le sue peculiari caratteristiche organolettiche fino a 9-10 mesi dopo la raccolta, senza alcuno spreco energetico. 

I terreni particolarmente vocati sono quelli nelle vicinanze del mare senza alberature. I terreni sciolti della “marina” e l’impiego di acqua salmastra per l’irrigazione migliorano sia la conservabilità che le caratteristiche organolettiche del prodotto. 

Una maggiore concentrazione di cloruro di sodio nella bacca rende la stessa difficilmente alterabile durante il lungo periodo di conservazione e notevolmente più resistente agli attacchi parassitari. 

I ‘Pomodori Regina’ si raccolgono a partire da giugno: una parte viene venduta fresca e consumata nel momento della loro reale maturazione e una parte viene riposta in cassette per essere immagazzinata ed appesa al filo di cotone per avere il piacere di consumare un prodotto estivo anche d'inverno. 

Per conservarli appesi, gli uomini e soprattutto le donne fasanesi, con maestria ed esperienza tramandata di madre in figlia, ispirandosi a madre natura, annodano, quasi magicamente, i singoli peduncoli con un giro rapidissimo di filo di cotone. Ogni bacca è riunita così in catenelle, le quali, in numero variabile, con uno spago di canapa vanno a costituire le “ramasole”. 

La “ramasole” è un grappolone o treccione di lunghezza variabile, tenuto in sospensione con un chiodo sul muro o sotto la volta di un vano con l’utilizzo di uno spago di canapa. L’intreccio dei pomodori è costituito da fibre naturali: filo di cotone e spago di canapa. 

La conservazione avviene da sempre non con l’utilizzo di frigoriferi, ma semplicemente in ambienti freschi e ben aerati, con alte volte in tufo, a botte oppure a stella, ambienti tipici delle masserie presenti su tutto il territorio di Fasano, Monopoli e Ostuni.

Nel territorio di riferimento del ‘Pomodoro Regina’, fino alla metà dell’800 la coltivazione prevalente era il cotone, detto “bambace”, e costituiva una valida integrazione ai bilanci contadini per via dell’artigianato domestico che ne derivava (lenzuola, asciugamani, tovaglie, capi di abbigliamento, tessuti e ricamati in casa dalle donne).

La diffusione della coltura del cotone ha ispirato la comunità locale a inventare questo treccione o grappolone di pomodori al filo di cotone detto “ramasola”, la quale è appesa ai muri con uno spago di canapa.  

Il cotone non scomparve del tutto, veniva coltivato in consociazione con il pomodoro fino agli anni Sessanta e ancora viene utilizzato per legare i singoli pomodori da serbo al filo di cotone per formare le “ramasole”: simbolo del connubio tra queste due coltivazioni (fig. 1, 2).

Sulla derivazione della parola “ramasole” ci sono varie interpretazioni. Una quasi letterale è “ramo di sole”, a ricordare l’intensa colorazione purpurea del grappolo, un’altra, di origine araba, farebbe riferimento alla parola “rvm”, che significa unione in alto, o ancora il termine sembra derivare dal greco, la parola “ramàsaule” sarebbe composta da un sostantivo, “rhàmma”, ed un aggettivo, “sàulos” (“io cucio il filo ondeggiante, tortuoso”).


Dal dettaglio al supermercato.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 19 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

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Bibliografia