Carosello di Manduria

Carusella, Cummarazzu de Manduria.

Il ‘Carosello di Manduria’ è una varietà di melone immaturo (Cucimis melo L.) distribuito principalmente nella zona di Maruggio, Avetrana, Manduria, Sava, Oria e Torre Santa Susanna, tra le province di Brindisi e Taranto.

La pianta ha accrescimento contenuto e portamento a cespuglio. La peponide si presenta con forma globosa, debolmente schiacciata ai poli, con una costolatura evidente che la divide con solchi regolari (quasi sempre 10); l’epidermide è di colore verde chiarissimo, un po’ più forte in corrispondenza dei solchi; la polpa è bianca. Viene raccolta acerba, per apprezzarne la croccantezza, ma durante la maturazione ha un delicato sapore dolce ed emana un forte profumo.

Il successo di questa varietà sembra fosse dovuto all’elevata resistenza all’aridocoltura ed alla predilezione di terreni profondi argillosi, abbondanti nell’area del fiume Borraco dove viene ancora coltivata. Oggi, il suo areale è fortemente contratto e le aziende agricole soddisfano la richiesta locale con una coltivazione su superfici di 10-15 are, mentre alcune ditte sementiere ne distribuiscono il germoplasma.


Ordinariamente è coltivato in asciutto in piccolissimi appezzamenti, con semina diretta a postarelle utilizzando il seme dell’anno precedente conservato gelosamente dagli stessi agricoltori.

Dopo la semina diretta nel mese di marzo, con piantine di 4-5 cm, si provvede al diradamento lasciandone due per postarella, cui si fa seguire una leggera rincalzatura manuale delle piantine, ed una serie numerosa di lavorazioni superficiali al terreno (erpicature, sarchiature) per il controllo delle infestanti ed il contenimento delle perdite di acqua per evaporazione secondo le tecniche dell'aridocoltura. 

All’emissione del 3-4° internodio, si procede alla cimatura dell’asse principale. 

Modesti sono gli interventi di difesa della coltura dai parassiti. 

La raccolta, scalare, inizia a fine maggio con i primi frutti immaturi, e prosegue fino alla fine di luglio.

Gli impieghi del carosello sono simili a quelli del cetriolo; in insalata con il ‘Pomodorino di Manduria’; fresco tal quale come un normale frutto al termine del pasto, magari cosparso di un leggero strato di sale da cucina e di accompagnamento alla purea di fave o alla pasta con sugo di pomodoro, condita con quell’ottimo formaggio locale che è il “cacioricotta”.

Le sue produzioni sono di circa 20 t/ha ed è coltivato sia su terreni profondi argillosi (“terre ti patuli”), ed in questo caso la coltura è completamente in asciutto, sia nei terreni più sciolti verso il mare, o nelle terre rosse, dove spesso si ricorre a due-tre interventi irrigui nel mese di giugno, che consentono quantitativi di produzione simili alla coltura in asciutto.

È una coltura praticata nella zona di Manduria e dintorni da tempi remoti, appartenente alla tradizione agronomica e culturale tipica di quell’area, con tecniche di coltivazione rimaste immutate nel corso degli anni. 

Numerose ditte sementiere (Euroselect-Fuscello, Larosa, ecc.) producono e commercializzano sementi di ‘Carosello di Manduria’ da diversi anni. 

Riferimenti alla sua coltivazione sono riportati nel libro “Puglia dalla terra alla tavola” (AA.VV., 1979) in cui si citano oltre 40 ettari coltivati a carosello fra Manduria e Maruggio.


Al dettaglio tradizionale e in negozi specializzati.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 11 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia