Fagiolo dei Monti Dauni meridionali

Fasùl.

Fonte immagine: onggi.it.Fonte immagine: onggi.it.

Il fagiolo (Phaseolus vulgaris L.) è una pianta autoctona con forme e dimensioni variabili nelle diverse tipologie locali. La lunghezza varia da 7 a 15 mm circa, passando dalle forme tondeggianti a quelle schiacciate, di colore bianco avorio.

È caratterizzato da un sapore gradevole, da elevata digeribilità e da facilità di cottura dovuta alla buccia sottile.


La semina ha luogo a mano o con mezzi meccanici, con 3-4 semi per buchetta, nel mese di maggio, a file distanti 40 cm e piante a 30-40 cm sulla fila.

Una consuetudine degli agricoltori locali è l’impiego di cariossidi di mais durante la semina in modo tale che il mais serva da tutore per la pianta del fagiolo. Il territorio prevalentemente silvo pastorale non rispondeva alla necessità di terra dei numerosi contadini, sicché per sopperire al fabbisogno, alle esigenze alimentari e alla sopravvivenza stessa, i contadini si protrassero nella coltivazione dei terreni adatti.

La coltivazione esclude l’impiego di concimi e agrofarmaci di sintesi e di acqua per l’irrigazione. La raccolta avviene ad agosto. I baccelli vengono raccolti a mano quando diventano secchi iniziando dalla base della pianta. Successivamente si essiccano all’aria e si sgranano. I semi così ottenuti si setacciano, si asciugano e si commercializzano in sacchi di juta. La produzione varia da 0,5 a 2,0 t/ha.

La superficie complessiva impiegata nella coltivazione del fagiolo è di 350 ha circa, ad un’altitudine superiore a 700 m sul livello del mare.

Citato nel testo storico “La mia Terra” (Paglia, 1979), nel quale si indica chiaramente che è una coltivazione usualmente attuata come avvicendamento alla coltura del grano ed altri seminativi asciutti.
Vendita diretta in azienda.


Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 298 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile

Bibliografia