Scapece gallipolina

Scapece.

Fonte immagine: wikipedia.org.Fonte immagine: wikipedia.org.
La ‘scapece di Gallipoli’ è una specialità a base di pesce misto, principalmente azzurro. La preparazione consiste nella frittura e successiva marinatura del pesce insieme agli altri ingredienti. Il prodotto è di colore giallo limone con strati di pesce alternati a strati di briciole di pane.
Vengono impiegati pesci giovani della dimensione di 2-10 cm delle seguenti specie: zerro (“pupigddrhu”) di entrambi i sessi (“masculari” e “fimminegddrhe”), garizzo, latterini (“minocia” o “trenula”) e boghe piccole (“ope”). Il pesce viene selezionato, mondato, allontanando le alghe e altre impurità, eviscerato, lavato e, infine, fritto in abbondante olio di oliva. Il pesce fritto viene stratificato in “calette”, ossia mastelli di castagno dotati alla base di spina per il drenaggio. Si alternano tra loro strati di pesce e di mollica di pane opportunamente preparata. Il pane di grano duro decorticato viene fatto essiccare (assumendo, così, una colorazione giallognola) e grattugiato. Riempita la caletta con l’ultimo strato (che deve essere di pane), si aggiunge aceto, in modo che possa delicatamente scendere nella caletta verso gli strati inferiori. L’aceto impiegato è sottoposto ad un preventivo processo, in cui viene prima miscelato a farina 00 e lasciato decantare fino ad assumere una colorazione limpida; nel contempo, vengono posti a macerare stimmi di zafferano, in quantità tale da conferire all’aceto un colore giallo limone acceso. Il mastello viene coperto e dopo 1-2 giorni di marinatura in queste condizioni, il pesce è pronto per il consumo. Per ravvivarne il gusto, al momento in cui viene servito, il pesce può essere irrorato con aceto fresco. La preparazione va conservata in frigorifero.

La tradizionalità del prodotto è assicurata dalla provenienza locale della materia prima, dalle caratteristiche qualitative e dalla particolarità del gusto e dalla ricetta, sapientemente tramandata di generazione in generazione dagli “scapeciari”.

Secondo alcuni studiosi, tra cui il glottologo tedesco Gerhard Rohlfs, questa specialità gastronomica potrebbe avere origini arabe, data la presenza dello zafferano.

In negozi specializzati e ristorazione.

  • La ‘scapece gallipolina’ è preparata e servita in numerose sagre e feste patronali. Un elenco è riportato sul sito della ditta “Scapece Manno”, “scapecari” dal 1954;
  • La ‘scapece gallipolina’ su Wikipedia;
  • La ‘scapece gallipolina’ sul portale di promozione della Puglia, puglia.com; 
  • Nel 2001 questo prodotto era inserito nell’elenco nazionale dei PAT semplicemente come “scapece”; dal 2002, invece, è presente con la dicitura attuale di “scapece gallipolina”.

Aspetti nutrizionali

Valore energetico: 204 kcal
Valori in grammi (g) per 100 g di parte edibile